[vc_row][vc_column][vc_column_text el_class=”line-h-34″]Sono Camilla, una mamma di 2 meravigliose bambine, sono una moglie ma anche una fotografa. Insomma sono una donna di 29 anni con tante passioni e una vita piena!
Sono anche la creatrice di Mamma Fitness, un punto di riferimento per tutte quelle donne che sono alle prese con un nuovo piccolino, sia che sia ancora dentro la pancia, sia che sia già arrivato.
Ho iniziato a dare consigli e condividere le mie conoscenze su alimentazione, integrazione e allenamento sulla pagina di Facebook Mamma Fitness mentre ero in attesa della mia seconda figlia perché ero stanca di vedere tanta disinformazione in giro. Non tanto tra le mamme, ma soprattutto su internet, su quelle fonti che dovrebbero invece essere certe, ma che nel 99% dei casi dicono tutto e il contrario di tutto, creando una confusione tale da rendere i luoghi comuni della nonna i consigli più concreti.
Mi sono chiesta cosa avrei desiderato io mentre aspettavo le mie due bambine. Mi sono chiesta cosa veramente avrebbe fatto la differenza. Come avrei potuto risparmiare un sacco di tempo e di sbagli ovviamente.
Si perché devi sapere che quello che so oggi l’ho studiato in questi ultimi 8 anni da mamma. Con tanto tempo a leggere, provare, studiare e a volte anche a sbagliare.
Avevo 19 anni quando ho conosciuto mio marito. Era uscito da poco “Scusa ma ti chiamo amore”…si un filmaccio, ma la storia di lei di 19 anni che si innamora di un figaccione di 30 che la tratta come una principessa mi era rimasta nel cuore… Ed ecco che pochi giorni dopo incontro Riccardo, un figaccione di 9 anni più grande che mi ha decisamente colpita e affondata!
Sono sicura che anche senza Federico Moccia mi sarei innamorata di lui…è stata la cosa migliore che mi sia capitata nella vita! E oggi lo confermo!
Ero al primo anno di università ed ero una ragazza normale: l’ultimo dei miei pensieri era avere un bambino. E ancora dietro c’era il pensiero di studiare alimentazione o tanto meno integrazione. Al massimo potevo cedere alle diete markettare tipo “pancia piatta in una settimana”, ma non ne avevo neanche troppo bisogno.
Per carità il mio stile di vita era molto diverso da quello di adesso, forse più “libero” da un certo punto di vista, nel senso che non mi facevo problemi a mangiare qualsiasi cosa alle ore più disparate e neanche a bere quando si usciva la sera.
Ricordo con una punta di malinconia quelle serate da due cuori e una capanna con mio marito, le nostre amate tagliatelle ai funghi porcini dei 4 salti in padella e vino rosso alle 11 di sera, o quei pomeriggi a mangiare chili di caldarroste davanti ad un bel film (visto per intero, senza interruzioni…cosa che adesso è impossibile!). Oddio…sembra una vita fa!
Ma avevo 20 anni… devo aggiungere altro?!
Robe che se le facessi adesso…CIAONE. Ci metto una settimana per rimediare al danno.
Se avessi continuato così non sarei certo “libera” adesso, ma schiava di diete, dottori e un costante senso di rimpianto per come avrei voluto essere fisicamente.
Cosa è successo? Torniamo al 2009, quando tra vino rosso, tagliatelle e castagne mi innamoro follemente di colui che ho la fortuna di chiamare marito oggi. E si sa… all’amore non si comanda!
Ho iniziato a sentire la necessità di costruire una famiglia, fantasticavo sull’avere una bambina. Il mio nome preferito era Sofia e la immaginavo bionda con gli occhi chiari come me. Erano fantasie… Io e Riccardo eravamo fidanzati da neanche un anno…io vivevo ancora con i miei… o meglio in teoria vivevo con in i miei in pratica no… tutto era abbastanza precario.
20 Novembre 2009. Sono a casa da sola. Nessun sintomo da ciclo. Faccio il test.
Ci siamo… quelle due linee mi hanno catapultata nella realtà. Ero incinta. VERAMENTE.
Niente più chiacchiere. Ora si iniziava a fare sul serio.
E dal quel preciso momento iniziò la mia vita da mamma.
Sarebbe bello se ti dicessi che da quel momento ho rivoluzionato la mia vita, buttando le castagne e le tagliatelle e facendo la spesa riempiendo il carrello di verdure. Ma non è così.
E non sarei sincera se ti dicessi che non avevo paura. Che non mi mancava il fiato quando realizzavo veramente cosa stava accadendo. Ma ero innamorata, con accanto il compagno di vita migliore che potessi avere, amavo noi e amavo l’idea di creare una famiglia.
Potrei descriverti dettagliatamente il momento in cui quella paura svanì e inizia a sentirmi una guerriera. La certezza che avrei fatto un buon lavoro come mamma superava ogni paura. Sentivo la responsabilità per quella piccola creatura che stava crescendo dentro di me.
E allora lì si… ho iniziato a diventare grande. Mi sono trasferita a Torino, nella nostra prima micro casa. Non pensavo più solo a me stessa ma anche a quel fagiolino che vedevo su un monitor. Ho iniziato a studiare e leggere qualsiasi cosa. Ero abbonata a qualsiasi rivista da bambini.
Avevo “Io e il mio Bambino” sparsi ovunque. Ricerche su Internet per qualsiasi cosa.
E devo dire il primo grazie alla mia prima bambina che senza neanche essere nata mi, anzi ci, ha fatto capire l’importanza di mangiare sano. Si, perché finche non ti fermi a riflettere non ti rendi conto di cosa stai mettendo nel tuo corpo ogni giorno. Niente come un figlio però ti fa pensare che tutto ciò che metti in bocca arriva a lui. Un micro fagiolino che è li e dipende da te. Vorrai mica dargli pizza e vino?!
E più cercavo e più scoprivo cose nuove, più mi rendevo conto ogni volta che per arrivare alla “verità” delle cose dovevo stare ore e ore a cercare l’informazione che volevo, scartando le banalità, le falsità, le incorrettezze e le false informazioni per vendere il prodotto o l’oggetto “essenziale” alle povere mamme che purtroppo o per fortuna hanno il cuore in espansione e comprerebbero di tutto in questo periodo della loro vita!
Comunque..qualche mese dopo è nata Sofia..con gli occhioni azzurri e i capelli biondi come me…esattamente come l’avevo immaginata!
Quindi ricapitolando, ero una mamma super giovane, 21 anni (tanto che ai corsi pre-parto mi chiedevano se fossi straniera perché non vedevano da anni una ragazza italiana così giovane incinta :-/), in una città nuova, con tutto quello che comporta, amici nuovi, posti nuovi, famiglia lontana.
Eh si, questa nanetta mi aveva proprio rivoluzionato la vita.
Ma grazie di nuovo Sofia perché mi hai fatta diventare una donna. Sono diventata più forte, più indipendente e anche più dolce.
Maaaa, ok che avevo 21 anni ma il mio corpo non era certo come prima. Avevo preso dei chili ovviamente e mi guardavo allo specchio senza riconoscermi. La pancia molliccia, i fianchi più grandi, la cellulite. E ovviamente Sofia è nata a Luglio…giusta giusta per la prova costume!
Non è stato facile accettarmi per come ero. Ammetto di averci messo un pò a mettere da parte il giudizio e a mettermi seriamente a fare qualcosa per il mio corpo. Mangiare sano non bastava.
Ed ecco che ho iniziato a provare e studiare i vari approcci all’allenamento, i pro ed i contro dei vari sport. Dall’allenamento in garage con un video corso, alla pesistica vera e propria in palestra. Dalla corsa, al tennis.
Negli anni ho provato tantissime cose, appassionandomi ad alcune e lasciando altre. Ho studiato e provato diete ed approcci alimentari di tutti i tipi. E, grazie a mio marito, ho scoperto anche il magico mondo dell’integrazione. Un’intricatissimo ma fondamentale aspetto per la nostra salute.
Acceleriamo il nastro e arriviamo al 2015. Intanto Sofia è cresciuta ed è una bambina straordinaria: dolce e intelligente come poche.
Per evitarle latticini, glutine e zuccheri devo farle fare un certificato dal pediatra per la scuola perché detto a voce non basta… a quanto pare in Italia il pediatra conta di più della mamma o del papà… Incredibile!
Ma per il resto sta alla grande… ci ha fatto prendere solo un grande spavento nel 2014 per una terribile infezione all’orecchio che ci ha tenuti in ospedale una decina di giorni. I più brutti della mia vita.
Intanto io mi sono laureata in arti visive alIstituto Europeo di Design. Si, con obbligo di frequenza per tutti i corsi.
Ma eccoci al 2015, quando decidiamo di iniziare la nostra avventura negli States, in Florida.
Partenza prevista per Agosto. Separati, io con Sofia e la nostra gatta e Riccardo mi avrebbe raggiunta un mese dopo con l’altro nostro gatto… sì, perché negli anni la famiglia si è allargata.
A luglio scopro di essere incinta. Erano diversi mesi che avevamo deciso di dare una sorellina a Sofy, prima che diventasse troppo grande. Le cose facili non ci piacciono.
Ho sottovalutato la situazione, forte delle mie conoscenze e del fatto che era la seconda gravidanza. E sono partita. Con mio papà e un’amica di supporto.
Tutto nuovo, tutto da costruire, la casa da trovare, i mobili da comprare e Sofia con me che non potevo certo lasciare da sola. Una lingua nuova che capivo ma parlavo così così. Sembra una cavolata ma quando si tratta di fare il contratto per l’elettricità al telefono è veramente un problema.
Insomma stress a livelli mai visti. Tenere testa a tutto e a tutti, con mio marito lontano. La mia gravidanza era passata in secondo piano. Non ci pensavo e sinceramente non mettevo in pratica niente di quello che sapevo. Non avevo delle belle sensazioni pensando a quel bambino… intendiamoci, ero felice e lo desideravo tanto, ma non avevo le stesse sensazioni di quando aspettavo Sofy.
Mi sembrava il momento sbagliato, sentivo di avere troppe cose da fare per dedicarmi ad una gravidanza, per dargli il giusto spazio e attenzioni.
Arriva settembre, Riccardo sarebbe dovuto arrivare il 9 ma decide di farmi una sorpresa e arrivare il 4. Il destino è davvero incredibile.
Il 6 inizio ad avere forti dolori alla pancia. Delle perdite di sangue. Ma il peggio sono state le sensazioni. Sapevo cosa stava accadendo, ma cercavo qualsiasi rassicurazione per non crederci veramente.
Avevo paura. Paura di quella vera. Terrore direi. Di affrontare la situazione, di perdere il mio bambino di dover dire a Sofy che il fratellino che stavamo aspettando non sarebbe arrivato.
Mi sentivo in colpa, terribilmente, per non aver fatto abbastanza, per aver dato per scontato quel piccolo esserino, per avere qualcosa che non andava bene e non avergli dato la possibilità di nascere e viversi la sua vita. Ma era troppo tardi.
Il giorno stesso sono andata in ospedale e dopo ore e ore di estenuante e dolorosissima attesa mi hanno detto che il cuoricino del mio bambino si era fermato.
Non so descriverti cosa ho provato. Forse la parola migliore è vuoto. Si, ho provato un senso di vuoto da togliere il respiro.
Se oggi riesco a parlarne con totale serenità è perché mi sono perdonata. Perché so che quel piccolino sapeva che non era il momento giusto e mi ha lasciato del tempo. Mi ha insegnato veramente che il significato degli eventi lo decido io. Magari potevo strapparmi i capelli e chiudermi in una depressione totale incolpandomi per il resto della vita, non rovinando solo la mia ma anche quella di mia figlia e quella di mio marito. Potevo lasciare perdere tutto; in fondo a che serve mangiare bene, allenarsi, prendersi cura di se stessi se poi succedono queste cose?!
Invece no, queste cose succedono nonostante tu sia in forma, nonostante tu sia sana. Quello che ho potuto fare è prendere una lezione molto importante. La vita è un dono meraviglioso e non può mai essere messa in secondo piano. Mai.
In quel periodo ho scoperto tutta la mia forza e ti dico la verità: sono veramente fiera di me. Sono orgogliosa per come ho superato quel dolore, come sono uscita dal quel momento in cui mi sembrava tutto nero.
La vita va avanti, e non aspetta che tu ti pianga addosso.
Quel bambino mi ha dato una forza nuova, una spinta ad approfondire le mie conoscenze. E’ stato il mio alleato per ripartire.
E’ in questo momento che ho iniziato a pensare di poter essere d’aiuto a tante altre mamme, di condividere le mie conoscenze, di creare un gruppo in cui si potessero avere delle informazioni certe, in cui lo scopo principale sarebbe stato il bene dei bambini e di noi mamme.
Ma era ancora troppo presto… dovevo sistemare delle cose su me stessa prima.
Qualche mese dopo le cose sono andate a posto, la vita si è tranquillizzata, noi siamo tornati in Italia per qualche mese e ho deciso di riprovarci. Con un po’ di ansia lo ammetto.
E il primo a risentire di quest’ansia era proprio il mio corpo. Dopo mesi che non accadeva niente ho deciso di fare dei controlli e ho scoperto che i miei ormoni si stavano ribellando. La situazione era decisamente sballata. Era il riflesso di come mi sentivo dentro. Facevo finta di essere tranquilla ma avevo una pressione addosso non da poco. Ogni mese tenevo il conto per sapere i giorni dell’ovulazione e puntualmente il ciclo arrivava sempre. E ogni volta mi faceva un po’ male. Era come se dovessi rimanere incinta per forza. Per dimostrare qualcosa a qualcuno o a me stessa.
Le analisi dicevano che non stavo ovulando correttamente. Mi sono messa l’anima in pace e ho iniziato a studiare un protocollo di integrazione per cambiare la situazione. Era Febbraio 2016.
Il 6 Aprile siamo tornati in America per restare questa volta. Ero serena, non mi aspettavo niente, sapevo di star seguendo l’integrazione giusta e uno stile di vita sano.
E niente… a Dicembre è nata Emma Grace, la piccola americana della famiglia! Bella, sana e tanto simpatica.
Quando ho fatto il test già sapevo quale sarebbe stato il risultato. Me lo sentivo.
Stavo bene. Ero al settimo cielo.
Quel giorno ho fatto una promessa a me stessa… o meglio l’ho rinnovata.
Non avrei permesso alla gravidanza di cambiare il mio stile di vita, ma soprattutto non avrei permesso che cambiasse il mio stato emotivo, la mia serenità e la percezione di me stessa. Mi sarei sentita bella e sexy e forte prima, durante e dopo l’arrivo di Emma.
E’ andato tutto liscio. Tutto come avevo previsto.
Durante questi mesi pensi che io non abbia studiato cose nuove? Figurati! Nel frattempo ho pure imparato l’inglese e mi si è aperto un mondo, nel vero senso della parola, per leggere e imparare.
Ho creato dei circuiti per potermi allenare in garage, senza andare fino in palestra, ho iniziato un’integrazione specifica per la gravidanza e scoperto cosa e come mangiare in gravidanza per il benessere della mamma, ma soprattutto del bambino.
E segnavo tutto su un quadernino, di Elsa ovviamente… sia mai che io abbia un quaderno serio.
Un giorno lo stavo sfogliando e ho proprio pensato alle amiche che avevo in Italia e che erano incinta in quel momento. Spesso mi hanno chiesto consiglio o raccontato cose che le mettevano in crisi. E mi è tornato a bomba quel pensiero che ti ho scritto all’inizio: Cosa avrei desiderato io, più di qualsiasi altra cosa, quando ho scoperto che sarei diventata mamma?
Ecco la prima risposta è un pelino auto celebrativa: avrei avuto bisogno di me stessa con le conoscenze di adesso, per chiedermi tutto ciò di cui avevo bisogno essendo certa di avere una risposta vera, cosciente e coerente.
La seconda risposta è un po’ più generica ed è pensata per tutte le neo mamme: avrebbero bisogno di un “luogo sicuro” in cui chiedere, condividere e imparare cosa serve per essere in salute e assicurare un futuro sano al piccolo in arrivo. In altre parole avrebbero bisogno di me. 🙂
Ecco che ho aperto la pagina di Mamma Fitness su Facebook e ho iniziato a dare consigli e condividere studi, ricerche, allenamenti e ricette.
E in effetti la risposta è stata sorprendente. Tantissime ragazze mi hanno scritto ringraziandomi e dicendomi di essere super contente della mia iniziativa.
Sempre più ragazze scelgono di crescere i propri figli consapevolmente e non in balia degli eventi.
Siamo sempre di più. Sempre più ragazze scelgono di vivere al massimo, scelgono la salute prima di tutto.
E questa è la parte della storia che mi rende più felice.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]